LA RICERCA DELL’AURORA

La “caccia all’Aurora Boreale” è ormai una passione molto diffusa, e di cui anche io non posso più fare a meno. Un’esperienza difficile da spiegare a parole, ma quando ci si trova ad ammirare di persona uno degli  spettacoli più originali della natura, si perde completamente il fiato.

Il tutto è iniziato in maniera fortuita, durante il mio viaggio estivo in Islanda nel 2014. É lì che inaspettatamente una sera di fine Agosto l’ho ammirata per la prima volta. Mi è apparsa di sera, ma non una di quelle sere da buio fitto, semplicemente l’ho riconosciuta alzando lo sguardo al cielo. Mi vengono i brividi al solo ripensare a quanto stupore e meraviglia ho provato in quel primo nostro incontro. É da lì che la magia di quel momento mi ha fatto innamorare pazzamente dell’Aurora Boreale.

Non poteva essere stato solo un incontro così rapido, dovevo rivederla, troppo entusiasmo mi aveva scatenato nell’anima. Così nel Febbraio 2016 ci riprovo. Questa volta la meta scelta è Tromso, in Norvegia a 350 km a Nord del circolo polare artico. L’aspettavo nel silenzio di un’incantevole baia sul mare, dentro di me sapevo sarebbe arrivata ancora. Con una buonissima dose di fortuna, eccola che appariva! Inizialmente era molto timida, simile ad una nuvola verde e piccola, decisamente non era ciò che ricordavo… Ero sconfortata e indispettita, perché non era certo così che immaginavo il nostro secondo incontro. Ma ecco che quella piccola chiazza verde deludente diventava molto più grande muovendosi, dando il via allo spettacolo. Così la ricordavo, anzi in quel momento era molto più incantevole: simile ad un vento verde e rosso, la cui luce illumina interamente il cielo e gioca, si arriccia, si arrotola, forma archi che svaniscono in un breve intervallo, punti luminosi e brillanti compaiono e scompaiono qua e là nel cielo. In lontananza una piccola tenda che fluttua nel vento, aumentando la suggestione di quegli istanti .

Il nostro ritrovo con l’Aurora questa volta dura quasi un’ora, ma le sere successive, nonostante la caccia fosse sempre aperta non ho avuto la stessa fortuna e ho raccolto solo scarsi risultati, ahimè era molto più discreta nel farsi vedere.

Uno spettacolo così incantevole non basta mai. Assistervi, alimenta solo il desiderio di incontrarla ancora e poi ancora. E così lo scorso Dicembre, nel 2016, colma di passione e aspettative decido di farle ancora visita in Norvegia, questa volta alle Isole Lofoten. In un cielo puntellato di stelle mi è spuntata davanti, ancora con i colori che conoscevo, verde e rosso, ma questa volta anche viola; ha dedicato una danza a tutti gli spettatori che erano lì per lei e che la osservavano attoniti, e poi è sparita di nuovo.

Ammirare l’Aurora Boreale in prima persona e ad occhio nudo non è come osservarla attraverso una fotografia; i colori che nella realtà sono tenui, con l’effetto della macchina risultano più accesi e violenti. Ma è l’emozione che si prova davanti ad un evento naturale, così maestoso e con questo suo modo elegante di dimostrarsi, che è la vera esperienza da vivere.

Questa è la nostra storia, di come io e lei ci siamo conosciute e spero continueremo a farlo negli angoli più remoti di questo emisfero. Auguro a tutti, almeno una volta nella vita, di imbattersi in questa incantevole fata.

 

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